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Le regole del comodato d’uso

Il comodato d’uso è una soluzione interessante per chi ha figli. Si tratta, come spiega l’Agenzia delle Entrate, del contratto con il quale una parte consegna all’altra un bene mobile o immobile affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituire lo stesso bene ricevuto. Il comodato è essenzialmente gratuito (art. 1803 del c.c.) e quindi è cosa diversa dalla locazione, può essere redatto in forma verbale o scritta.

I comodati di beni immobili sono soggetti a registrazione se:

  • redatti in forma scritta: in tal caso la registrazione deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data dell’atto;
  • stipulati in forma verbale, solo se enunciati in un altro atto sottoposto a registrazione.

Possono essere registrati, inoltre, contratti di comodato gratuito stipulati verbalmente, relativi a immobili, esclusivamente per fruire dell’agevolazione IMU/TASI introdotta dalla legge di stabilità 2016. Per tali contratti la registrazione potrà essere effettuata telematicamente avvalendosi dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

In alternativa, la registrazione del contratto di comodato può essere effettuata, da parte dei soggetti non obbligati alla registrazione telematica dei contratti di locazione, presentando presso qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate il modello di richiesta di registrazione atti privati (modello Rap).